Il mondo della ricerca medica-scientifica sta sempre più focalizzando il proprio interesse sulla tecnologia della stampa 3D e sulle sue possibili applicazioni in ambito medicale che potrebbero rivelarsi delle concrete soluzioni a sostegno della sanità.
Si sta studiando, infatti, per la realizzazione di numerose tipologie di dispositivi medici, come quelli impiantabili ed i dispositivi medici su misura, adattati alle caratteristiche fisiche di ciascun paziente.
Una delle più interessanti applicazioni della stampa 3D in ambito medico che potrebbe cambiare e migliorare l’attuale medicina è il bioprinting che consiste nella creazione di tessuti umani grazie alla perfetta stratificazione di sottili film di cellule fino a costruire veri e propri organi.
Ciò significherebbe avere la possibilità di creare tessuti ed organi per i trapianti, come la retina oculare, vene e vasi sanguigni e tessuti umani per la cura di ustioni o ferite.
L’Italia è in prima linea nello studio della tecnologia della stampa 3D applicabile al settore medico ed in particolare presso il Padiglione DEA della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia è nato il laboratorio clinico 3D4Med che è in grado di trasformare immagini di TAC e Risonanze magnetiche in veri e propri oggetti 3D a supporto delle equipe mediche durante le fasi di studio, pianificazione ed esecuzione di un intervento chirurgico.
La stampa 3D è utilizzata anche nella pratica clinica dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze con T3Ddy in cui si lavora per la realizzazione di modelli tridimensionali che supportino e migliorino l’approccio chirurgico ma anche per la realizzazione di “gessi” su misura degli arti, più leggeri e comodi per i bambini.